Trattamenti Non-Farmacologici per L'Ansia
Da un’approfondita analisi della letteratura scientifica prodotta negli ultimi decenni è emerso che tutti i trattamenti scientificamente validati oggi disponibili per il trattamento dell'ansia patologica, farmacologici e non-farmacologici, hanno pari efficacia e differiscono tra loro principalmente per i loro effetti collaterali e gli effetti a lungo termine.
Questo è stato ampiamente dimostrato ad esempio per il Disturbo di Panico (= Attacchi di Panico ricorrenti) con e senza Agorafobia (Pompoli et al. 2016 – Cochrane Library), per il Disturbo d'Ansia Sociale (Mayo-Wilson et al. 2014) e per il Disturbo d'Ansia Generalizzata (Cuijpers et al. 2014).
In questa pagina ci concentreremo solo sui trattamenti non-farmacologici scientificamente o clinicamente validati.
I trattamenti non-farmaclogici più efficaci oggi disponibili per il trattamento dei Disturbi d'Ansia possono essere suddivisi in due categorie:
- Biofeedback (psicofisiologico, sia in monoterapia che integrato)
- Interventi Psicologici (psicoeducazione, tecniche di rilassamento, tecniche di concentrazione, psicoterapia)
Inoltre la ricerca scientifica ha dimostrato che i trattamenti multicomponenziali o integrati sono più efficaci delle monoterapie.
Ad esempio esistono protocolli integrati non-farmacologici che prevedono l’utilizzo di interventi psicologici brevi e biofeedback (Wyner 2015; Ratanasiripong et al. 2012; Knox et al. 2011); Ratanasiripong et al. hanno ottenuto ottimi risultati utilizzando counseling psicologico e biofeedback e Knox et al. psicoeducazione e biofeedback.
La psicoterapia è stata invece utilizzata prevalentemente in associazione con gli psicofarmaci tutti gli interventi psicologici possono essere abbinati al biofeedback.
Nei prossimi paragrafi descriviamo il biofeedback e vari metodi d'intervento psicologici.
Biofeedback Integrato (multicomponenziale)
N° Sedute = 10
Durata seduta = 40 minuti
Cadenza = Settimanale
Il Biofeedback è un trattamento psicofisiologico basato su un'ampia letteratura scientifica che fa leva sui meccanismi psicobiologici naturali dell'individuo; se praticato da psicologi esperti sia nel biofeedback che nella psicofisiologia (la scienza che studia le relazioni tra psiche e corpo), comporta una decina di sedute.
Negli Stati Uniti questa tecnica è molto diffusa e coperta dalle principali assicurazioni; in Italia è coperta solo da alcune assicurazioni e non è facile trovare centri altamente specializzati in questa particolare branca applicativa della psicofisiologia e, ancor meno, trovare psicologi formatisi nelle più importanti organizzazioni di psicofisiologia e biofeedback statunitensi, ciò che maggiormente garantisce l'applicazione dei giusti protocolli (ne esistono molti) nel modo corretto.
Questo protocollo, se praticato correttamente, è composto dai più efficaci sub-protocolli di biofeedback e da diverse attività "accessorie" che potenziano e velocizzano gli effetti dell'intero trattamento. Nelle mani di professionisti esperti, l'aggiunta delle attività accessorie non comporta mai un aumento del numero di sedute (sempre 10) né, tanto meno, dei costi.
Inoltre le attività accessorie devono essere aggiunte solo se il paziente lo desidera/tollera.
Segue la descrizione dettagliata di tutte le attività incluse nel trattamento di Biofeedback integrato:
- Biofeedback - I protocolli più efficaci ed avanzati prevedono l'uso di diversi sub-protocolli calibrati in base alla specifica composizione dei sintomi presentati dal paziente durante gli Attacchi di Panico o le crisi ansiose (che varia da individuo a individuo). Gli effetti di queste tecniche nel trattamento dei disturbi d’Ansia sono paragonabili a quelli degli Psicofarmaci (Bandelow et al. 2007a; Pompoli et al. 2016), ma non presentano gli effetti collaterali di questi ultimi e, al contrario degli psicofarmaci che espongono l’individuo ad una dipendenza fisica e/o psicologica accompagnata dall’idea (errata) di non potercela fare senza farmaco, consentono all’individuo di sviluppare nel breve-medio-lungo termine il senso di autoefficacia, ossia la consapevolezza di essere in grado di ridurre/controllare/eliminare l'ansia nelle situazioni ansiogene e/o di impedire l’insorgere di un Attacco di Panico o d'ansia autonomamente, in qualsiasi momento e situazione senza il ricorso ad ausili esterni.
Le tecniche apprese col biofeedback infatti appartengono all’individuo per sempre, mantengono inalterata nel tempo la sua capacità di gestire le situazioni di crisi d'ansia o gli attacchi di panico e, nel medio/lungo termine, promuovono un progressivo abbassamento dei livelli basali d'ansia e quindi un progressivo e permanente abbassamento dell'ansia generalizzata e/o un allontanamento dalla soglia d’innesco degli Attacchi di Panico o d'ansia negli individui predisposti.
Nel trattamento integrato o multicomponenziale di biofeedback possono essere incluse le seguenti attività accessorie:
ATTIVITA' ACCESSORIE
- Brevi Colloqui Strategici effettuati durante le stesse sedute di biofeedback e finalizzati a:
- comprendere i meccanismi psicofisiologici, neurofisiologici e psicologici dell'ansia
- individuare i principali fattori scatenanti o facilitanti l’insorgere dell'ansia generalizzata e degli Attacchi di Panico
- individuare le strategie più efficaci per gestire i fattori d’innesco e quelli che alimentano gli stati ansiosi eccessivi e gli Attacchi di Panico
- Tecniche di concentrazione mentale biofeedback guidate per il controllo del flusso dei pensieri – Uno dei problemi più importanti in tutti i disturbi d’ansia è il controllo, oltre che dei sintomi somatici dell’ansia, anche del flusso dei pensieri; spesso l’individuo, durante un attacco di panico o durante uno stato ansioso particolarmente disagevole, produce involontariamente una successione rapida di pensieri ansiogeni o negativi che, in un circolo vizioso, alimentano lo stato ansioso e possono alimentare potentemente l’escalation da uno stato ansioso anche lieve ad un attacco di panico o ad un’ansia ancor più intensa.
Tramite specifiche tecniche di concentrazione e mediante l’utilizzo congiunto di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo reale stato di attivazione psicofisiologica che precede e accompagna l’insorgere dell’emozione “ansia” in relazione ai pensieri che fa, l’individuo impara a controllare/contenere il flusso di pensieri ripristinando rapidamente lo stato di veglia-rilassata e bloccando all’origine l’insorgere di un attacco d’ansia o di panico.
- Igiene del Sonno – Laddove l'ansia o gli Attacchi di Panico siano legati a stati d’attivazione psicofisiologica che non consentono all’individuo di avere un sonno ristoratore, che non sia cioè disturbato, superficiale, insufficiente, irregolare o frammentato, è necessario ripristinare le condizioni di sonno ideali. Una mente stanca è una mente più vulnerabile che più facilmente perde il controllo in situazioni di stress o ansiogene.
- Tecniche di rilassamento – Velocizzano la comparsa degli effetti dell’intero trattamento. Alcune tecniche di rilassamento (quelle scientificamente validate) sono efficaci nell’aiutare l’individuo a velocizzare gli effetti di rilassamento psicofisiologico raggiunti con le tecniche di biofeedback. Il loro uso non è obbligatorio ed è sconsigliato alle persone che non possiedono la “forma mentis” per questo genere di attività: chi percepisce queste tecniche come “forzature” o come qualcosa da fare in fretta, è bene che non le svolga perché si corre il rischio che costituiscano paradossalmente momenti di stress e non di relax. La loro non applicazione non influenza l’esito finale del trattamento.
Questo protocollo multicomponenziale/integrato è finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Controllo dei sintomi somatici e congitivi dell'ansia - Tramite l'apprendimento di specifiche tecniche l'individuo acquisisce l'abilità di controllare ed eliminare sul nascere i sintomi fisici dell'ansia e degli attacchi di panico (tachicardia, respiro corto, sudorazione, vertigini, ecc.) in qualsiasi momento e situazione inducendo in tal modo anche uno stato di calma mentale.
- Acquisizione del senso di autoefficacia - ossia della consapevolezza di essere capace di controllare e bloccare i sintomi dell'ansia sul nascere, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione (grazie alle abilità apprese).
- Comprensione dei meccanismi psicofisiologici e neurofisiologici dell'ansia - Capire cosa avviene nel cervello e nel corpo durante uno stato ansioso è un passo indispensabile per capire poi come agiscono le strategie anti-ansia adottate, sempre sul piano psicofisiologico e neurofisiologico.
- Individuazione delle cause situazionali, psicologiche e/o comportamentali dell'ansia - Attraverso colloqui brevi che si svolgono nel corso delle sedute di biofeedback si individuano le cause situazionali, psicologiche o comportamentali che causa e/o alimentano lo stato ansioso.
- Definizione delle strategie psicologiche e comportamentali - Non basta individuare le cause per risolvere il problema che ne deriva; bisogna poi definire delle strategie idonee e applicabili per poterle fronteggiare con efficacia; in questa fase psicologo e paziente lavorano insieme per trovare soluzioni efficaci.
- Qualità del sonno - un buon sonno ristoratore è di fondamentale importanza non solo per raggiungere e mantenere un buon livello di efficienza mentale ma anche per fronteggiare l'ansia e lo stress in modo ottimale; una mente stanca perché costantemente deprivata di sonno è una mente più vulnerabile allo stress e all'ansia.
- Controllo del flusso di pensiero - Uno dei problemi più frequenti in tutti i disturbi d’ansia è l'incapacità o impossibilità di controllare/frenare o dirigere il flusso dei pensieri; spesso l’individuo in stato ansioso produce involontariamente una successione rapida di pensieri ansiogeni o negativi che alimentano lo stato ansioso in un circolo vizioso e che possono alimentare potentemente l’escalation da uno stato ansioso lieve ad un attacco di panico o ad un’ansia ancor più intensa. Tramite specifiche tecniche concentrazione e mediante l’utilizzo congiunto di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo reale stato di attivazione psicofisiologica che precede e accompagna l’insorgere dell’emozione “ansia” in relazione ai pensieri che fa, l’individuo impara a controllare/contenere il flusso di pensieri ripristinando rapidamente lo stato di calma e concentrazione e bloccando all’origine l’insorgere di un attacco d’ansia o di panico.
Si tratta di un protocollo non-farmacologico breve che può essere abbinato anche ai farmaci, con l’obiettivo di eliminarli progressivamente.
Da uno studio recente di Penzo e Scalini (2017) è emerso che l’applicazione di questo protocollo multicomponenziale (10 sedute) basato su specifici protocolli di Biofeedback stabiliti flessibilmente sulla base dello specifico mix sintomatologico riferito dal paziente, sui colloqui strategici, sulla Psicoeducazione, sull’Igiene del Sonno, sulle Tecniche di Concentrazione/Autocontrollo Mentale e sulle Tecniche di Rilassamento guidate si ottengono risultati eccellenti, con la remissione totale degli Attacchi di Panico o degli attacchi d’ansia nel breve-medio-lungo termine, l’eliminazione dell’Agorafobia o dello stato d’ansia continuo e l’eliminazione dei farmaci nel 90% dei pazienti trattati, una percentuale ben al di sopra dell’uso delle monoterapie (farmaci, interventi psicologici o biofeedback da soli).
Questo risultato è dovuto al fatto che da una parte le tecniche di biofeedback apprese consentono un’efficace e rapido controllo di tutte le componenti fisiologiche autonomiche la cui iperattivazione, durante l’Attacco di Panico o nel corso dello stato ansioso, produce la sintomatologia somatica (tachicardia, sudorazione, caldo-freddo, sintomi respiratori, ecc.) e psicologica (rimuginazione, pensieri ansiogeni incontrollati), dall’altra i colloqui psicologici brevi aiutano l’individuo a gestire in modo efficace le situazioni interne ed esterne che possono innescare gli Attacchi di Panico o lo stato d’ansia nella vita reale, con un effetto significativo anche sul proprio senso di autoefficacia e quindi sulla componente cognitiva dell’Attacco di Panico e dello stato d’ansia.
Inoltre, a differenza di altri protocolli sperimentali che hanno dimostrato un’efficacia del biofeedback pari a quella dei farmaci (50% circa), il protocollo qui citato fa un uso flessibile e personalizzato di vari strumenti: il successo del trattamento è dunque fortemente dipendente dal grado di personalizzazione dell’intervento e dall’abilità dello psicologo di isolare le variabili (psicofisiologiche, psicologiche, relazionali, situazionali) che causano e alimentano lo stato ansioso; quanto meno si tiene conto delle differenze individuali, tanto più la percentuale di successo dell’intervento si appiattirà su quella degli psicofarmaci, stimata attorno al 50%.
L’uso di questo protocollo inoltre ha il vantaggio di essere non-farmacologico, breve, privo di effetti collaterali, di essere efficace in tutti i disturbi o condizioni ansiose (va ad agire sui meccanismi psicofisiologici condivisi da tutte le condizioni ansiose), di ottenere effetti nel breve, medio e lungo termine e di essere fortemente efficace sia nella gestione delle crisi d’ansia (es. attacchi di panico) sia nella normalizzazione a lungo termine dei livelli basali di ansia (ansia generalizzata, agorafobia, ecc.).
Il successo del trattamento è dunque fortemente dipendente dal grado di personalizzazione dell’intervento e dall’abilità dello psicologo di isolare le variabili (psicofisiologiche, relazionali, situazionali) che causano e alimentano lo stato ansioso; quanto meno si tiene conto delle differenze inter-individuali, tanto più la percentuale di successo dell’intervento si appiattirà su quella degli psicofarmaci, stimata attorno al 50%.
Biofeedback (monoterapia)
N° Sedute = 10
Durata seduta = 30 minuti
Cadenza = Settimanale
L’efficacia del Biofeedback nel trattamento di tutti i disturbi d’ansia così come definiti nel DSM o delle condizioni di ansia patologica è dimostrata da numerosi studi scientifici (clicca quì per consultare i riferimenti scientifici).
Diversi studi hanno anche dimostrato che il Biofeedback ha la stessa efficacia (Sarkar et al. 1999) o superiore efficacia (Bhat, 2010) rispetto ai farmaci più utilizzati come le benzodiazepine, senza però presentare gli effetti collaterali e i rischi di dipendenza cui tali farmaci espongono. Il biofeedback agisce sfruttando i naturali meccanismi neurobiologici del nostro corpo e non presenta alcun effetto collaterale, ragion per cui è fortemente indicato nei bambini.
Così come esistono diversi tipi di disturbi d’ansia o condizioni d’ansia patologica, così esistono diversi protocolli di biofeedback per il loro trattamento; a seconda infatti del mix sintomatologico riferito dal paziente è preferibile adottare protocolli in grado di agire con maggiore efficacia sui meccanismi psicofisiologici che lo sottendono (Schoenberg & David, 2014). La scelta del giusto protocollo costituisce una premessa indispensabile per la buona riuscita del trattamento.
Per tale ragione ad inizio trattamento è indispensabile effettuare una seduta di valutazione approfondita, volta a svolgere una diagnosi accurata, una valutazione psicofisiologica (con gli strumenti del biofeedback), un’anamnesi completa e l’individuazione dei protocolli più adeguati ad ogni singolo caso: l’insieme di queste attenzioni e l’esperienza svolgono un ruolo cruciale nel successo/efficacia di questo trattamento.
Visita il sito dedicato al Biofeedback: www.BiofeedbackRoma.com
Psicoterapie
N° Sedute = variabile
Durata seduta = 60 minuti o più
Cadenza = Una o più sedute a settimana
Attualmente, per il trattamento dei disturbi d'ansia, sono approvate diverse psicoterapie; ad eccezione della psicoterapia cognitivo-comportamentale, tutte le altre non sono supportate da una solida base scientifica. Ogni psicoterapia deriva da una precisa teoria psicologica, ossia da una delle tante griglie interpretative sul funzionamento normale e patologico della psiche umana. Esistono dunque diverse scuole di pensiero e altrettanti metodi d'intervento da esse derivati. Vediamo di seguito quali solo gli approcci psicoterapeutici principali:
- Secondo la prospettiva Psicoanalitica classica l’ansia deriva dallo sforzo compiuto dall’Io di tenere repressi nell’inconscio impulsi incontrollabili: l’ansia scomparirà non appena l’inconscio diventerà consapevolezza. La terapia è dunque focalizzata ad aiutare all'individuo a coscientizzare quella parte del mondo interiore attualmente sommersa che alimenta in modo incontrollato lo stato ansioso. Questa terapia è efficace in alcuni casi ma non in altri. Tuttavia, a prescindere dalla sua efficacia, questa terapia (come altre) aiuta sempre l'individuo a divenire più consapevole di aspetti di se prima sconosciuti o mal elaborati aumentando il suo livello di integrazione psichica.
- La terapia comportamentale si basa sull’ipotesi che l’ansia sia una risposta appresa che può essere disimparata. E’ il caso della tecnica della desensibilizzazione sistematica, introdotta da J.Wolpe, per cui al paziente viene dapprima insegnata una tecnica di rilassamento muscolare e poi lo si invita, quando è ben rilassato nell’ambiente rassicurante dello studio dello psicologo, a immaginare una situazione che normalmente induce ansia nel paziente. Questo viene ripetuto più volte e il paziente imparerà a rimanere rilassato anche quando considererà eventi molto stressanti. Questa risposta più rilassata verrà gradualmente trasferita anche ad eventi reali. Tale forma di terapia è risultata efficace nel trattamento delle fobie e comunque negli stati ansiosi che si instaurano in seguito a stimoli ambientali specifici.
- Terapia Cognitivo- Comportamentale (CBT). Una terapia che da diversi studi è risultata efficace per i disturbi d’ansia è quella Cognitivo- Comportamentale. Essa si focalizza sull'identificazione, comprensione e cambiamento di modelli di pensiero e di comportamento disfunzionali, ossia che non permettono all’individuo di adattarsi e affrontare in maniera efficace le condizioni e gli eventi che si presentano. I benefici di questa terapia si vedono nell’arco di 12-16 settimane, a seconda delle caratteristiche dell’individuo. In questo tipo di terapia l’individuo è attivamente coinvolto nella sua guarigione, ha un senso di controllo e impara delle abilità che gli serviranno durante tutta la sua vita. La terapia Cognitivo Comportamentale implica una rilettura del problema, tenendo una documentazione delle sedute, completata dall’assegnazione di compiti da fare a casa, in cui le procedure del trattamento vengono messe in pratica. I pazienti imparano delle abilità durante la sessione di terapia, ma devono praticarle ripetutamente per vedere dei miglioramenti.
- Terapia di Esposizione. Una particolare forma di terapia Cognitivo Comportamentale è la terapia di esposizione, che è un processo che permette di ridurre la paura e le risposte di ansia. Nella terapia, l’individuo viene gradualmente esposto a situazioni o oggetti che lo spaventano, imparando, in una situazione protetta e rassicurante, a diventare meno sensibile. Questo tipo di terapia è risultata particolarmente efficace per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo e delle fobie.
- Terapia Comportamentale Esperenziale (ACT). Questo tipo di terapia, che può essere definita una terapia comportamentale di terza generazione, utilizza strategie di accettazione e mindfulness (vivere il momento presente e sperimentare le cose senza giudicare) assieme ad impegno e cambiamento del comportamento per poter affrontare con successo pensieri, sentimenti e sensazioni non voluti. L’ACT insegna le abilità di accettare queste esperienze ponendole in un diverso contesto sviluppando una maggiore chiarezza riguardo a valori personali, e indirizza al cambiamento comportamentale necessario.
- Terapia Comportamentale Dialettica (DBT). Integrando le tecniche cognitivo-comportamentali con le concezioni della meditazione Orientale la Terapia Comportamentale Dialettica combina accettazione e cambiamento. Essa comprende terapia individuale e di gruppo, per imparare il mindfulness, come le abilità di efficacia interpersonale, tolleranza dello stress, regolazione delle emozioni.
- Terapia Interpersonale (IPT). La Terapia Interpersonale è una psicoterapia supportiva breve che si occupa principalmente di problemi interpersonali nella depressione degli adulti, adolescenti e anziani. In genere questa terapia implica da 12 a 16 sessioni di un ora a settimana. Le sessioni iniziali sono dedicate alla raccolta di informazioni sulla natura della depressione del paziente e sulle esperienze interpersonali.
COMPARAZIONE EFFICACIA CURE PER L'ANSIA