Inibizione o Evitamento nel bambino


L’inibizione o evitamento nel bambino può riguardare sia condotte esterne socializzate che condotte mentalizzate.

 

  • INIBIZIONE DELLE CONDOTTE SOCIALIZZATE 

Nel primo caso è possibile riscontrare diversi gradi di inibizione del comportamento sociale, da quella moderata di bambini che si presentano come calmi, che si sottomettono facilmente, che spesso vengono considerati saggi e che comunque giocano e interagiscono con gli altri con piacere, a quella grave in cui il bambino, pur desiderandolo intensamente, non osa avvicinarsi agli altri. Questi comportamenti possono essere considerati l'equivalente della fobia sociale negli adulti e, in effetti, possono evolvere in questa direzione.

Inoltre, se l’esordio è precoce e il decorso è cronico, il bambino con questa fobia può non raggiungere i livelli di funzionamento attesi; se invece l’esordio avviene in adolescenza il livello di funzionamento raggiunto in genere è quello atteso e la Fobia Sociale può determinare un peggioramento delle prestazioni sociali e scolastiche.

 

  • INIBIZIONE NELLE CONDOTTE MENTALIZZATE 

Nel caso delle condotte mentalizzate l’inibizione può riguardare la capacità immaginativa e fantasmatica: in questo caso il bambino gioca poco, è molto conformista (ciò che può facilitare l’inserimento sociale) e preferisce giochi ripetitivi e di manipolazione. 

Nei casi più gravi si parla di stupidità nevrotica, condizione in cui il bambino, pur andando bene a scuola, sembra essere piuttosto sciocco e stupido. 

L’inibizione può riguardare il funzionamento intellettivo generando spesso l’insuccesso scolastico.

Tali bambini presentano una forte timidezza e paura di fronte alle interrogazioni con una forte inibizione del pensiero che può giungere al vero e proprio vuoto mentale. Solitamente nei test intellettivi presentano un’intelligenza normale.